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IL CANE DA CACCIA: la storia
Stranamente, la storia degli attuali cani da caccia precede di molto l'invenzione delle armi da fuoco, in quanto animali con simili caratteristiche erano già da tempo assai apprezzati per la loro abilità nel riuscire a trovare, a far alzare e a riportare la preda che all'epoca veniva cacciata con altri sistemi. Allorché‚ nel XVII secolo, si cominciò ad usare il fucile da caccia, sorsero nuovi problemi, anche se questa innovazione aveva senza dubbio portato ad una maggiore precisione di tiro e ad un positivo aumento della selvaggina cacciata. Il sistema del fucile a ricarica era lungo e noioso e, se fatta agire prima che il cacciatore fosse pronto al tiro, la preda era persa in partenza. Perciò ben presto i cacciatori si resero conto che era necessario insegnare ai cani, allevati e addestrati a stanare la preda, come individuare la selvaggina e come puntarla rimanendo immobili senza quasi respirare per consentire al cacciatore di prepararsi a far fuoco.
In seguito vennero introdotti i fucili a cartucce: fu, allora che ebbe una larga diffusione lo Spaniel che era l'ideale per penetrare in qualsiasi tipo di rifugio e far alzare la preda. C'era bisogno anche di cani da riporto per raccogliere alla svelta la preda abbattuta e assicurarsi che fosse riportata integra nelle mani del padrone. Nel corso dei secoli, con tutti i climi e in tutti i paesi del mondo il cane e l'uomo hanno sempre operato a stretto contatto l'uno con l'altro; perciò tutte le razze di cani da caccia hanno subito, da parte dell'uomo, molti miglioramenti per ottenere le razze splendide ed efficienti che noi tutti conosciamo. E l'istinto naturale a cacciare che fa di un cane un buon cane da caccia; tuttavia parte del suo istinto dev'essere soffocato affinché esso non insegua e non catturi la preda, ma piuttosto aspetti fino a quando il cacciatore non avrà finito. Tutto ciò implica un notevole grado di controllo sul cane e lo si è potuto ottenere soltanto mediante un'attenta selezione che è stata operata nel corso degli anni. Il cane da caccia insegue la preda con moderato entusiasmo, un risultato che è possibile ottenere solamente quando l'istinto di sottomissione bilancia quello venatorio.